Delicta iuris gentium

Raphael Lemkin

Wednesday, June 9, 2010

Soldati dell'Azerbaijan distruggono cimitero cristiano armeno


Dopo il genocidio, anche la cancellazione culturale degli Armeni

Un associazione per la difesa dei diritti umani, con sede in Washington DC (USA), denominato International Cristian Concern (ICC) www.persecution.org , ha informato che il governo dell'Azerbaijan ha distrutto un preziosissimo cimitero cristiano armeno medievale nella regione di Djulfa di Nakhichevan.
Questo atto di "pulizia culturale" è il proseguimento del genocidio armeno, ed è un tentativo dei Paesi musulmani di quella regione di cancellare la memoria di una cultura cristiana prospera che è esistita nella zona del Caucaso dal IV° secolo d.C. Questa atrocità è allo stesso livello della distruzione delle statue del Buddha da parte dei Talebani e delle dissacrazioni dei cimiteri ebraici compiute in Europa. Non risulta che i governi occidentali abbiano protestato.
A metà dicembre 2005, circa 200 soldati armeni sono stati ripresi in un videotape intenti a distruggere con mazze un luogo sacro della Chiesa Apostolica Armena. Il cimitero risaliva al VII° secolo d.C. ed è stato distrutto per sempre, come segno di odio verso gli Armeni e la presenza cristiana in quest'area.
Dopo il genocidio del 1915, nel quale circa 1.500.000 Armenisono stati sterminati (insieme a Greci e Cristiani Siriani), l'Azerbaijan e la Turchia hanno cercato sistematicamente di sradicare la memoria della presenza cristiana nel Caucaso e in Anatolia. La tradizione suggerisce che l'evangelizzazione degli Armeni risalga agli apostoli Taddeo e Bartolomeo e il Cristianesimo ebbe successo prima che a Roma.

http://kattolikamente.splinder.com/archive/2006-01

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